Patti di Collaborazione
Amministrazione condivisa dei luoghi e dei beni comuni di Parma
I mulini delle api
Obiettivi e azioni di cura condivisa
Il proponente intende realizzare il progetto "I Mulini delle Api".
Secondo un recente studio, il valore che l'impollinazione determina alle coltivazioni di interesse alimentare in Italia ammonta a 1.500 milioni di euro.
Quando si parla di impollinazione in genere si fa subito riferimento alle api da miele (Apis Mellifera), ma ci sono molti altri insetti pronubi che troppo spesso vengono ignorati, come le api selvatiche o solitarie del genere Osmie, le mosche appartenenti alla famiglia delle Sirfidi, i Lepidotteri (le comuni farfalle), i Bombi e i Coleotteri.
Purtroppo, però, negli ultimi anni si sta verificando un vero e proprio declino degli insetti impollinatori: soltanto negli ultimi 30 anni sono diminuiti dell'80%, determinando un elevato rischio di estinzione.
Tra i diversi motivi che causano questo impoverimento della biodiversità, oltre ai cambiamenti climatici e all'industrializzazione dell'agricoltura, c'è la difficoltà di trovare pascolo e luoghi di nidificazione adatti a questi insetti impollinatori.
Mettere a disposizione spazi seminati a fiori e strutture per facilitare la loro riproduzione è un ottimo punto di partenza per la protezione di moltissime specie.
Oggetto della proposta
Nello specifico la proposta prevede l'installazione in forma permanente di cosiddetti "mulini delle api": strutture dì sostegno e soggiorno per gli insetti impollinatori in aree verdi pubbliche.
Lo scopo di tali installazioni è quello di favorire la riproduzione degli insetti impollinatori per la protezione delle specie. La maggior parte delle api selvatiche è costituita da specie solitarie o da piccole comunità, alcune nidificano nel terreno, altre invece in cavità esistenti, proprio come quelle delle bug-box che si intende predisporre.
Soggetti coinvolti
Barilla G. e R. Fratelli SPA
Comune di Parma
Settori del Comune coinvolti
Settore Associazionismo, Partecipazione, Pari opportunità
Anno di attivazione
2022
Durata prevista
3 anni
Patto di collaborazione attivo
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