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Uniamo le forze per ridurre lo spreco e favorire il riuso

Costruiamo insieme il progetto della rete dei punti di raccolta e distribuzione di alimenti, vestiti e oggetti

Phase 4 of 4
FASE 4 - Validazione e condivisione 10/10/2024 - 24/11/2024
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Uniamo le forze per ridurre lo spreco e favorire il riuso

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1.1. Il processo

1.2. Il progetto

2.1. Mappare per non sprecare - PREMESSA

2.2. Descrizione

2.3. Obiettivi

2.4. Attività

2.5. Risultati attesi e impatti trasformativi

3.1 Comunità di pratica per crescere insieme - PREMESSA

3.2. Descrizione

3.3. Obiettivi

3.4. Attività

3.5. Risultati attesi e impatti trasformativi

4.1. Per una cultura del riuso e del dono - PREMESSA

4.2. Descrizione

4.3. Obiettivi

4.4. Attività

4.5. Risultati attesi e impatti trasformativi

5.1. Costruire comunità e legami nella città - PREMESSA

5.2. Descrizione

5.3. Obiettivi

5.4. Attività

5.5. Risultati attesi e impatti trasformativi

6. Azioni trasversali: comunicazione e governance

6.1. Comunicazione: primi appunti per un’azione di promozione del progetto

6.2. Governance: ipotesi per la costruzione del partenariato e della rete di progetto

7. Allegati

1.1. Il processo

La presente proposta progettuale si inserisce all’interno del processo partecipativo Uniamo le forze per ridurre lo spreco e favorire il riuso, avviato a marzo 2024 dal Comune di Parma, con il sostegno della L.R. n. 15/2018 della Regione Emilia Romagna.

Esito del processo partecipativo è l’elaborazione partecipata di un progetto della rete dei punti di prossimità diffusi nei quartieri cittadini per la raccolta e la distribuzione di alimenti, vestiti e oggetti, con l’obiettivo di ridurre lo spreco e contrastare la povertà.
Il Comune e i partner si impegnano a candidare il presente progetto su linee di finanziamento coerenti, con l’obiettivo di nutrire e sostenere le azioni prefigurate nel progetto, per realizzare un sistema coordinato attraverso cui favorire l’adozione e la diffusione di sensibilità e pratiche concrete di recupero, riuso e riciclo.

1.2. Il progetto

La proposta progettuale qui presentata è quindi un progetto condiviso, costruito a partire dal contributo di molteplici soggetti, in particolare:

> dalle sollecitazioni raccolte durante i cinque incontri ideativi nei quartieri che si sono realizzati nel mese di giugno 2024, coinvolgendo 53 persone, di cui la maggior parte operatori, cittadini, volontari e attivisti, impegnati in 26 realtà strutturate o in gruppi informali che nel territorio gestiscono attività di raccolta e distribuzione di alimenti, vestiti o oggetti;

> dalla rielaborazione e co-progettazione curata dal Tavolo di Negoziazione nel corso di tre sessioni che si sono realizzate nei mesi di settembre e ottobre, e che hanno visto la partecipazione di 12 persone afferenti ai seguenti 11 enti del Tavolo di Negoziazione, compreso il Comune di Parma:


  • CSV Emilia

  • Caritas Parma

  • CSS - Consorzio di Solidarietà Sociale di Parma

  • Centoperuno ONLUS

  • Croce Rossa Italiana

  • Assistenza Pubblica Parma

  • Di mano in mano

  • Altrogiro Centro del riuso

  • Intercral Parma Aps

  • Sguardi di Fraternità


I laboratori ideativi nei quartieri hanno permesso ai partecipanti e alle realtà che essi rappresentavano, di confrontarsi su tre livelli in particolare:

> cosa può essere utile per migliorare il sistema di raccolta e distribuzione (a livello micro e macro) e quindi quali sono i bisogni emergenti;

> le ragioni che spingono le diverse organizzazioni a unire le forze e quindi quali elementi rappresentano la leva per operare attraverso pratiche collaborative;

> quali idee e proposte concrete immaginare per far funzionare meglio la rete dei punti di raccolta e distribuzione e rispondere collettivamente ai bisogni.

Le idee e i contenuti emersi dai laboratori ideativi nei quartieri sono stati elaborati e riorganizzati nelle seguenti sei azioni progettuali:


  • Mappare le realtà e i bisogni

  • Fare rete, fare sistema

  • Sostenere le risorse umane

  • Costruire comunità e legami nella città

  • Promuovere la cultura del riuso

  • Favorire una comunicazione efficace

Il Tavolo di Negoziazione, a partire dai sei filoni progettuali esito degli incontri nei quartieri, ha elaborato gli elementi per il progetto finale che si concentra su quattro azioni, volte al rafforzamento e alla messa a sistema della rete esistente e di tutte le energie che la animano, per favorirne il riconoscimento, lo sviluppo e la crescita e allo stesso tempo per dare avvio ed una maggiore e concreta collaborazione, che accresca:


  • le competenze tra gli addetti ai lavori;

  • le contaminazioni tra le diverse realtà;

  • l’interesse verso la cultura del riuso nella cittadinanza tutta;

  • i legami comunitari nei quartieri.

Si tratta di un progetto che sviluppa in generale la capacitazione organizzativa e collaborativa nella rete delle realtà coinvolte e una consapevolezza civica nella comunità, verso le pratiche del riuso e di contrasto alla povertà.

Le quattro azioni elaborate attraverso la coprogettazione del Tavolo di Negoziazione per il progetto finale sono:

> Mappare per non sprecare. La realizzazione e la promozione di una mappatura ragionata delle strutture e dei punti di raccolta e distribuzione esistenti in città, per favorire la conoscenza e l’accessibilità di tutte le realtà presenti e attive.

> Comunità di pratica per crescere insieme. La nascita e lo sviluppo di una comunità di pratica tra operatori del settore, che sia riconosciuta come luogo di scambio dei saperi e di risoluzione condivisa dei bisogni, per migliorare la collaborazione, l'efficienza e l'impatto delle azioni di raccolta e distribuzione di beni a Parma.

> Per una cultura del riuso e del dono. La realizzazione di una grande campagna di sensibilizzazione cittadina, a partire dalle scuole, che promuova la cultura del riuso e che sviluppi gli obiettivi di Agenda 2030, in particolare: Sconfiggere la Fame, Sconfiggere la Povertà, Consumo e Produzione Responsabili.

> Costruire comunità e legami nella città. La valorizzazione di tutte le energie attive nei quartieri, per rafforzare una rete di esperienze cittadine che promuovono dal basso stili di vita sostenibili, scelte di consumo responsabili e, soprattutto, senso di appartenenza, collaborazione e inclusione, per la costruzione di una comunità solidale dove chiunque possa sentirsi accolto e valorizzato.

Seguono due azioni trasversali necessarie per la realizzazione e lo sviluppo del progetto, un’azione di comunicazione e un’azione di gestione della rete e governance:

> Comunicazione: primi appunti per un’azione di promozione del progetto;

> Governance: ipotesi per la costruzione del partenariato e della rete di progetto.

2.1. Mappare per non sprecare - PREMESSA

Mappare per non sprecare mira a creare una rete efficiente e collaborativa tra tutte le realtà che a Parma si occupano di solidarietà alimentare e di distribuzione di beni di prima necessità. L'obiettivo è quello di mettere in rete le diverse iniziative presenti sul territorio, creando una mappa interattiva che consenta a tutti - cittadini, associazioni e istituzioni - di avere una visione chiara e aggiornata delle risorse disponibili. In questo modo, si potranno evitare sovrapposizioni di servizi, individuare le zone con maggiori bisogni e ottimizzare la gestione delle donazioni.

2.2. Descrizione

Attraverso questa mappatura, vogliamo creare un punto di riferimento per chiunque voglia donare o ricevere aiuto. Immaginiamo una città in cui tutti sappiano dove portare le proprie eccedenze alimentari o dove rivolgersi per ricevere un pacco viveri. Una città in cui le associazioni collaborano tra loro, condividendo esperienze e risorse. In questo modo, potremo non solo ridurre gli sprechi alimentari, ma anche rafforzare il tessuto sociale della comunità, promuovendo la solidarietà e la partecipazione attiva dei cittadini. La nostra mappa sarà uno strumento utile per tutti coloro che vogliono fare la loro parte per costruire una Parma più solidale e sostenibile.

2.3. Obiettivi

La finalità generale dell’azione Mappare per non sprecare è quella di creare una rete integrata ed efficiente di raccolta e distribuzione di beni di prima necessità nel territorio di Parma. Specificamente, si mira a:

> Centralizzare l'informazione: costruire una banca dati completa e accessibile a tutti, che raccolga informazioni dettagliate su tutte le realtà coinvolte nella raccolta e distribuzione di beni, dalle organizzazioni del terzo settore ai punti di raccolta organizzati da gruppi informali e parrocchiali.

> Ottimizzare le risorse: ridurre gli sprechi e le sovrapposizioni nell'erogazione dei servizi, garantendo una distribuzione più equa ed efficiente dei beni nelle diverse zone della città.

> Favorire la collaborazione: promuovere la conoscenza reciproca tra le diverse organizzazioni coinvolte, facilitando la creazione di sinergie e nuove forme di collaborazione.

> Aumentare la visibilità dei servizi: rendere più facilmente accessibili i servizi di raccolta e distribuzione ai cittadini che ne hanno bisogno, attraverso una comunicazione chiara e capillare.

> Rendere più sostenibile la gestione dei beni: contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale attraverso una gestione più efficiente delle risorse e una valorizzazione dei beni donati.

> Coinvolgere la cittadinanza: favorire la partecipazione attiva dei cittadini alle iniziative di solidarietà, promuovendo un senso di comunità e responsabilità sociale.

2.4. Attività

L’attività di mappatura si sviluppa nelle seguenti fasi.


2.4.1. RACCOLTA DATI

Identificazione delle fonti

> compilazione di una lista esaustiva di organizzazioni e punti di raccolta/distribuzione nei quartieri;

> individuazione di database esistenti per incrociare i dati.

Raccolta dati sul campo

> utilizzo di strumenti digitali (mappa online su ParmaPartecipa) per standardizzare la raccolta dei dati;

> definizione di un questionario dettagliato che comprenda le principali informazioni (dati identificativi dell'organizzazione, tipologia di servizi offerti, orari di apertura, modalità di accesso, risorse disponibili, collaborazioni con altre realtà);

> creazione di un database centralizzato (scelta di un software adeguato, strutturazione del database con campi specifici per ogni tipo di informazione, inserimento dei dati raccolti e pulizia dei dati).


2.4.2. ELABORAZIONE DEI DATI

Mappatura digitale

> visualizzazione dei dati sulla mappa online;

> creazione di layer tematici per rappresentare diverse tipologie di servizi e organizzazioni.

Classificazione e analisi

> classificazione delle organizzazioni per tipologia di attività, area geografica (quartiere, zona), risorse disponibili (personale, finanziarie), confronto tra i servizi offerti e i bisogni individuati sul territorio, identificazione di gap e sovrapposizioni nell'offerta, valutazione dell'accessibilità (analisi delle barriere architettoniche e informative che limitano l'accesso ai servizi).

Monitoraggio e valutazione

> valutazione periodica dell'efficacia delle informazioni raccolte; aggiornamento continuo della mappatura.


2.4.3. COMUNICAZIONE E COINVOLGIMENTO

Condivisione dei risultati

> organizzazione di incontri con le associazioni e le istituzioni locali per condividere la mappatura;

> creazione di flyer e libretti informativi chiari e concisi per cittadinanza e organizzazioni;

> pubblicazione dei dati su ParmaPartecipa, nella sezione “Mappa dei luoghi”.

Coinvolgimento delle parti interessate

> facilitazione di un processo partecipativo per la promozione dal basso degli esiti della mappatura;

> utilizzo di un’area dedicata di ParmaPatecipa per la comunicazione e la collaborazione tra le diverse realtà della mappatura.

InfoPoint

> istituzione di un numero verde a cui i cittadini possono rivolgersi in orario d'ufficio per avere informazioni su come e dove donare; inoltre, l'InfoPoint permetterà di raccogliere feedback e suggerimenti per migliorare continuamente l'offerta di servizi.


2.4.4. MODALITÀ DI LAVORO

L’azione verrà sviluppata favorendo le seguenti modalità di lavoro:

> partecipazione attiva dei cittadini, coinvolgendo i cittadini nella raccolta dei dati e nella definizione delle priorità;

> collaborazione interistituzionale, favorendo la collaborazione tra diversi enti e livelli di governo;

> utilizzo di tecnologie innovative, esplorando l'utilizzo di strumenti digitali per migliorare l'accessibilità e l'efficacia dei servizi;

> approccio di sistema, considerando l'interconnessione tra i diversi servizi e le loro interazioni con il contesto territoriale.

2.5. Risultati attesi e impatti trasformativi

La mappatura delle risorse (iniziative e servizi di raccolta e distribuzione) del territorio si propone di generare una serie di impatti trasformativi a livello sociale, economico e ambientale. In primo luogo, si prevede un miglioramento significativo nella conoscenza e nell'utilizzo delle risorse esistenti, grazie alla creazione di una mappa dettagliata e aggiornata. Questo consentirà di ottimizzare la gestione dei servizi, ridurre sovrapposizioni e lacune, e favorire una distribuzione più equa delle iniziative sul territorio. La mappatura promuoverà inoltre una maggiore collaborazione tra le diverse realtà del terzo settore, facilitando la creazione di una rete coesa e integrata.

Gli impatti attesi possono essere così riassunti.

> Aumento dell'efficacia delle azioni di solidarietà: grazie alla mappatura, le risorse disponibili saranno utilizzate in modo più efficiente, evitando duplicazioni e garantendo una risposta più puntuale ai bisogni.

> Riduzione dello spreco alimentare e di beni: una gestione più coordinata dei punti di raccolta e distribuzione permetterà di ottimizzare la raccolta e la distribuzione dei beni, riducendo lo spreco alimentare e di altri beni.

> Rafforzamento del tessuto sociale: la collaborazione tra le diverse realtà del terzo settore promuoverà lo sviluppo di un senso di comunità e di solidarietà, favorendo l'integrazione sociale e la coesione territoriale.

> Miglioramento della qualità della vita dei beneficiari: una rete di servizi più efficiente e capillare garantirà un accesso più equo e inclusivo ai beni di prima necessità, migliorando la qualità della vita delle persone in difficoltà.

> Sostenibilità ambientale: riducendo lo spreco e promuovendo il riutilizzo dei beni, l'iniziativa contribuirà a ridurre l'impatto ambientale.

> Valorizzazione del territorio: la mappatura metterà in evidenza le buone pratiche presenti sul territorio, valorizzando il ruolo delle associazioni e delle organizzazioni che operano nel sociale e che contribuiscono ad animare positivamente i quartieri.

> Base per politiche pubbliche più efficaci: i dati raccolti attraverso la mappatura potranno essere utilizzati dalle istituzioni per definire politiche pubbliche più mirate e efficaci per contrastare la povertà e le disuguaglianze.

La mappatura potrebbe essere anche indirizzata all’elaborazione di un censimento unico dei destinatari dei servizi, che consentirebbe di individuare con precisione i bisogni della popolazione e di progettare interventi mirati. Questo processo, seppur complesso dal punto di vista della gestione dei dati, rappresenta un passo fondamentale per garantire una maggiore equità e inclusione.

3.1 Comunità di pratica per crescere insieme - PREMESSA

L'azione Comunità di pratica per crescere insieme propone di creare un solido network di professionisti e volontari operanti nel settore della raccolta e distribuzione di beni a Parma, in cui gli addetti ai lavori possano condividere conoscenze, esperienze e risorse, migliorando così l'efficacia delle azioni messe in campo. Questa comunità si inserisce in un contesto caratterizzato da una crescente complessità delle dinamiche socio-economiche, che si riflette in nuove e più sfaccettate forme di povertà. Di fronte a questa sfida, è fondamentale che gli enti e le associazioni del territorio lavorino in modo coordinato e sinergico, condividendo obiettivi, strumenti e metodologie, in uno spazio protetto per la riflessione, il confronto e la sperimentazione.

3.2. Descrizione

La nostra comunità di pratica è un luogo di incontro e scambio, dove gli operatori del settore possono condividere le proprie esperienze, confrontarsi sulle sfide quotidiane e co-creare soluzioni innovative. Ognuno di noi porta con sé un bagaglio di competenze ed esperienze, un patrimonio che, condiviso, arricchisce l'intero gruppo. Attraverso lo scambio di conoscenze e buone pratiche, identifichiamo le soluzioni più efficaci e superiamo insieme le difficoltà. La comunità, inoltre, è un ambiente di apprendimento continuo, dove grazie a workshop, seminari e momenti di formazione mirata, aggiorniamo le nostre competenze e restiamo al passo con le evoluzioni del settore. La creazione di un network professionale solido è un altro aspetto fondamentale della nostra comunità. Lavorando insieme, siamo in grado di raggiungere obiettivi più ambiziosi e di offrire servizi sempre più efficienti alla comunità. In sintesi, la comunità di pratica rappresenta un investimento importante per il futuro. È uno spazio dove le idee prendono forma, dove la collaborazione è la chiave del successo e dove, insieme, possiamo costruire un futuro migliore.

3.3. Obiettivi

La finalità generale dell’azione "Comunità di pratica per crescere insieme" è quella di favorire, tra operatori del settore, uno spazio riflessivo e di apprendimento continuo, dove condividere esperienze, confrontarsi sulle sfide quotidiane e co-creare soluzioni innovative per la rete delle iniziative di raccolta e distribuzione di cibo, vestiti e oggetti a Parma.

Specificamente, si mira a:

> Favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze. Mettendo in comune le competenze e le esperienze individuali, la comunità può diventare un centro di apprendimento continuo per tutti i partecipanti.

> Migliorare l'efficacia e l'impatto delle azioni. La collaborazione e il confronto permettono di individuare le migliori strategie e metodologie per la raccolta e distribuzione di beni, ottimizzando le risorse a disposizione.

> Rispondere alla crescente complessità sociale. La comunità di pratica si inserisce in un contesto caratterizzato da nuove e più sfaccettate forme di povertà, che richiedono un approccio coordinato e sinergico da parte degli enti e delle associazioni del territorio.

> Formare e professionalizzare la comunità di volontari e operatori. Creare un clima di apprendimento continuo per chi opera nelle attività di raccolta e distribuzione, affinché le risorse umane siano in grado di riconoscere e rispondere prontamente alle nuove forme di povertà emergenti, migliorando così la qualità dell'intervento sociale.

3.4. Attività

Le fasi di sviluppo della comunità di pratica sono le seguenti.


3.4.1. PROGETTAZIONE E COSTITUZIONE

> Definizione degli obiettivi e dei temi chiave. Identificare le specifiche problematiche/tematiche che la comunità affronterà, come ad esempio la gestione delle eccedenze alimentari, la distribuzione efficiente di vestiti, il supporto a specifiche categorie di persone, il ricambio dei volontari, la condivisione di strumentazioni e risorse umane, la creazione di una banca dati unica dei beneficiari, lo sviluppo di nuove raccolte, altro.

> Creazione di un nome e un'identità. Definire un nome che rifletta la missione e i valori della comunità, contribuendo a creare un senso di appartenenza e a comunicare l'obiettivo all'esterno.

> Individuazione del gruppo promotore. Individuare un team di persone motivate, provenienti da diverse realtà del territorio, che guiderà la comunità nelle fasi iniziali, definendo temi di lavoro, ipotesi guida e carichi di lavoro.

> Definizione delle regole di ingaggio. Stabilire principi di inclusione, rispetto e collaborazione per garantire un ambiente positivo e produttivo, accogliente e creativo.

> Scelta degli spazi di lavoro. Individuare spazi fisici o virtuali accessibili e adatti alle esigenze della comunità, come piattaforme online per la comunicazione e la condivisione di documenti.


3.4.2. PROMOZIONE E COINVOLGIMENTO

> Attirare professionisti e volontari. Promuovere la comunità attraverso canali di comunicazione mirati, come eventi locali, social media e contatti con enti e associazioni del territorio.

> Presentare la storia e la missione. Raccontare in modo coinvolgente le motivazioni, le sfide e le aspirazioni della comunità per attirare nuovi membri e creare un senso di appartenenza.

> Accogliere e integrare i nuovi membri. Facilitare l'inserimento dei nuovi partecipanti fornendo informazioni chiare, organizzando momenti di benvenuto e creando occasioni di networking informale.


3.4.3. ELABORAZIONE E SCAMBIO DI SAPERI

> Riconoscere e valorizzare le conoscenze. Creare un ambiente in cui ogni membro si senta libero di condividere le proprie esperienze, competenze e "trucchi del mestiere", contribuendo alla creazione di un patrimonio collettivo.

> Confrontarsi su esperienze e problemi. Organizzare momenti di discussione, workshop e analisi di casi studio per favorire l'apprendimento reciproco e la ricerca di soluzioni innovative ai problemi concreti.

> Produrre nuovi contenuti e risorse. Collaborare alla creazione di guide, tutorial, report o altri materiali utili per la comunità e per la diffusione delle conoscenze acquisite.


3.4.4. CONDUZIONE E GESTIONE

> Definire un calendario di attività. Pianificare incontri, eventi formativi e momenti di confronto, adattando il programma alle esigenze dei membri e prevedendo momenti formali e informali.

> Utilizzare strumenti e metodi di facilitazione. Adottare tecniche di facilitazione efficaci per guidare le discussioni, gestire i gruppi di lavoro e incoraggiare la partecipazione attiva di tutti.

> Garantire trasparenza nella gestione. Comunicare in modo chiaro e aperto le modalità di gestione della comunità, i processi decisionali e le opportunità di partecipazione per i membri.


3.4.5. VISIBILITÀ E IMPATTO

> Comunicare all'interno e all'esterno. Mantenere i membri informati sulle attività e condividere i progressi e i risultati della comunità con il pubblico e gli stakeholders.

> Condividere attività, criticità e risultati. Documentare il lavoro svolto, rendendo accessibile a tutti i membri e al pubblico le informazioni sui progetti, le sfide affrontate e i successi ottenuti.

> Partecipare al dibattito pubblico. Contribuire attivamente alle discussioni sui temi della povertà e del contrasto agli sprechi a Parma, posizionando la comunità come punto di riferimento.

> Creare prodotti di sintesi per la diffusione. Realizzare report, articoli, video o altri materiali che presentino i risultati e l'impatto del lavoro svolto dalla comunità.

Attraverso un percorso strutturato in diverse fasi, la comunità di pratica può diventare uno strumento potente per migliorare la collaborazione, l'efficienza e l'impatto delle azioni di raccolta e distribuzione di beni a Parma.

3.5. Risultati attesi e impatti trasformativi

Si prevede che la comunità di pratica genererà un impatto significativo a livello individuale e collettivo, producendo i seguenti risultati.

Maggiore efficienza e impatto sociale. Grazie alla condivisione di conoscenze e alla collaborazione tra i diversi attori, si otterranno risultati tangibili come:

> aumento dell'efficacia delle azioni sul territorio, con una riduzione degli sprechi e un miglioramento della capacità di risposta ai bisogni della popolazione;

> crescita del numero di volontari coinvolti e di progetti collaborativi realizzati;

> miglioramento della percezione della qualità dei servizi offerti e aumento della visibilità e dell'impatto del settore.

Sviluppo di un modello innovativo di collaborazione. La comunità si posizionerà come un punto di riferimento per la collaborazione tra pubblico e privato, promuovendo una cultura della cooperazione e dell'innovazione sociale.

Rafforzamento del tessuto sociale. La partecipazione attiva di operatori e volontari contribuirà a rafforzare il senso di appartenenza e a promuovere lo sviluppo di un tessuto sociale più coeso e solidale.

Creazione di un patrimonio di conoscenze condiviso. La comunità produrrà un patrimonio di conoscenze e buone pratiche, che potranno essere utilizzate come riferimento per future iniziative e progetti, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone in difficoltà e a costruire una società più equa e inclusiva.

Riconoscimento a livello locale e nazionale. La comunità sarà riconosciuta come modello di buona pratica, contribuendo a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sull'importanza del tema della raccolta e distribuzione di beni.

4.1. Per una cultura del riuso e del dono - PREMESSA

Per una cultura del riuso e del dono punta a sensibilizzare la comunità parmense, in particolare scuole e cittadini, sull'importanza del dono, del riuso e della sostenibilità. Attraverso diverse attività, si mira a promuovere comportamenti sostenibili e a raggiungere gli obiettivi di Agenda 2030, focalizzandosi sulla lotta alla povertà, sulla lotta alla fame e sulla promozione di consumi responsabili. Coinvolgendo attivamente scuole e cittadini, l'iniziativa intende educare al riuso, al riciclo e al contrasto allo spreco, costruendo una rete di donazioni di qualità e promuovendo l'economia circolare. L’obiettivo è quello di trasformare Parma in una città sempre più sostenibile, dove il dono, il riuso e la consapevolezza ambientale diventino parte integrante della vita quotidiana.

4.2. Descrizione

L'iniziativa si propone di andare oltre le semplici campagne di sensibilizzazione, puntando a creare un movimento diffuso che coinvolga attivamente tutti i cittadini. Attraverso progetti educativi nelle scuole, workshop, eventi culturali e iniziative di coinvolgimento diretto, si intende fornire agli abitanti di Parma gli strumenti necessari per adottare stili di vita più sostenibili. L'obiettivo è quello di trasformare ogni abitante in un vero e proprio ambasciatore della sostenibilità, capace di diffondere i principi del riuso e del dono all'interno della propria cerchia familiare e sociale. L'iniziativa si rivolge a tutte le età e a tutti i background, con l'obiettivo di creare una comunità coesa e consapevole, pronta ad affrontare le sfide ambientali del futuro.

4.3. Obiettivi

La finalità generale dell’azione "Per una cultura del riuso e del dono" è la promozione di una cultura della circolarità e della sostenibilità, sensibilizzando e coinvolgendo attivamente la comunità, in particolare le giovani generazioni, per ridurre drasticamente lo spreco, favorire il riuso e incentivare pratiche di economia circolare.

Più puntualmente di mira a:

> Aumentare la consapevolezza sull'impatto ambientale dello spreco e sui benefici della circolarità.

> Promuovere un cambiamento culturale verso stili di vita più sostenibili, incentrati sul riuso, il riciclo e la riduzione dei consumi.

> Educare al valore del dono e alla qualità delle donazioni, favorendo una distribuzione equa delle risorse.

> Coinvolgere scuole e comunità in progetti concreti per ridurre lo spreco e promuovere la cultura del dono.

> Facilitare la partecipazione attiva dei cittadini attraverso strumenti digitali innovativi e coinvolgenti.

> Creare una rete di collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini per massimizzare l'impatto delle azioni.

> Studiare e implementare le migliori pratiche di raccolta e riciclo presenti a livello nazionale, adattandole al contesto locale.

4.4. Attività

4.4.1. COINVOLGIMENTO DELLE SCUOLE

> Catalogo condiviso di proposte educative. Creazione di un repertorio di attività didattiche, in collaborazione con associazioni ed enti locali, per offrire alle scuole una vasta gamma di opzioni, divise per ordine scolastico, sui temi del dono, del riuso e del riciclo, della lotta allo spreco e del contrasto alla povertà.

> Attività pratiche ed esperienziali. Organizzazione di laboratori, giochi, visite guidate e giornate dedicate alla raccolta differenziata e ai temi della lotta alla povertà, per rendere l'apprendimento divertente e coinvolgente.

> Protagonismo giovanile. Incentivare la partecipazione attiva degli studenti attraverso progetti, concorsi e iniziative che li vedano come protagonisti del cambiamento.

> Formazione del personale scolastico. Offrire ai docenti strumenti e risorse per integrare la tematica del riuso nei programmi didattici e nelle ore di educazione civica.

4.4.2. COINVOLGIMENTO DELLA CITTADINANZA

> Eventi e festival del riuso. Organizzazione di manifestazioni che promuovano la cultura del riuso attraverso tavole rotonde, mercatini, mostre, laboratori e spettacoli.

> Campagne di comunicazione integrate. Utilizzo di diversi canali online e cartacei (social media, stampa, affissioni) per diffondere messaggi chiari e coinvolgenti, utilizzando un linguaggio semplice e diretto.

> Partnership con aziende e istituzioni. Creazione di sinergie con realtà locali per organizzare iniziative congiunte e ampliare la portata delle azioni.

> Promozione del dono e dello scambio. Organizzazione di eventi dedicati allo scambio di oggetti usati e alla creazione di una comunità basata sulla condivisione.

> Sviluppo di una piattaforma digitale. Creazione di un'app o di un sito web per facilitare la partecipazione alle iniziative, fornire informazioni utili e promuovere lo scambio di esperienze.


4.4.3. ATTIVITÀ TRASVERSALI

> Pubblicità e comunicazione visiva. Realizzazione di materiale informativo (poster, volantini, video) per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del riuso e della sostenibilità.

> Testimonianze e storie di successo. Raccolta e diffusione di esperienze positive di riuso per ispirare e motivare le persone.

> Monitoraggio e valutazione. Raccolta di dati e indicatori (numero di persone incontrate, numeri di iniziative attivate, numero di nuovi accessi alle pagine social del progetto, numero di scuole coinvolte, numero di realtà attivate, …) per misurare l'efficacia delle azioni e apportare eventuali miglioramenti.

> Studio di casi e buone pratiche. Analisi di esperienze di successo realizzate in altre città per individuare soluzioni replicabili e innovative.

Integrazione delle due attività:

> Coinvolgere gli studenti nelle attività rivolte alla cittadinanza, come ad esempio la realizzazione di materiali informativi o la partecipazione a eventi, sia attivando PCTO, sia proponendo esperienze di volontariato per collaborare nella buona riuscita delle iniziative.

> Creare un ponte tra scuola e famiglia, coinvolgendo i genitori nelle iniziative e promuovendo azioni di riuso/dono anche all'interno delle proprie abitazioni.

> Utilizzare i risultati delle attività svolte nelle scuole per informare e sensibilizzare la cittadinanza più ampia.

4.5. Risultati attesi e impatti trasformativi

L'iniziativa mira a innescare un profondo cambiamento culturale, promuovendo un modello di vita più sostenibile e circolare. Attraverso un'intensa attività di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo della comunità, ci si prefigge di:

> Aumentare la consapevolezza: diffondere una cultura del riuso e della sostenibilità, coinvolgendo cittadini, scuole e istituzioni.

> Ridurre l'impatto ambientale: minimizzare la produzione di rifiuti, ridurre le emissioni di gas serra e promuovere un'economia circolare.

> Migliorare la qualità della vita: creare una comunità più coesa, attiva e consapevole, favorendo lo sviluppo di pratiche virtuose e la riduzione delle disuguaglianze.

> Ottimizzare le risorse: migliorare l'efficienza dei sistemi di raccolta differenziata, promuovere il riuso di materiali e ridurre lo spreco alimentare.

> Generare valore economico: creare nuove opportunità economiche legate all'economia circolare, sostenendo iniziative locali e promuovendo modelli di consumo più responsabili.

5.1. Costruire comunità e legami nella città - PREMESSA

La comunità locale cittadina è un serbatoio inesauribile di risorse, competenze e solidarietà. Molteplici sono infatti le esperienze e i gruppi che nei quartieri costruiscono e sviluppano pratiche di solidarietà e di contrasto alla cultura dello spreco.

La presente azione mira a liberare questo potenziale, promuovendo iniziative che coinvolgano attivamente le persone nella costruzione di un futuro più sostenibile. Valorizzando l’impegno dei cittadini e delle reti di scambio autorganizzate, vogliamo rafforzare il senso di appartenenza e costruire legami più forti tra i membri della comunità. Le attività di contrasto allo spreco alimentare e di promozione di pratiche di riciclo, riuso e second-hand possono infatti diventare uno strumento per costruire comunità e legami nella città. Attraverso la condivisione di risorse, l'attivazione di competenze e la promozione di attività di volontariato, intendiamo creare uno spazio dove ognuno possa contribuire attivamente alla crescita e al benessere collettivo.

5.2. Descrizione

Attraverso l’azione Costruire comunità e legami nella città, si intende rafforzare una rete di esperienze cittadine che promuovono stili di vita sostenibili, scelte di consumo responsabili e, soprattutto, un forte senso di appartenenza e collaborazione.

Al centro di questo progetto vi è la convinzione che le azioni di scambio e le reti solidali siano in grado di trasformare le nostre città in luoghi più equi e vivibili, dove tutti possano sentirsi accolti e valorizzati. Iniziative come la giornata del baratto, gli swap party e le biblioteche degli oggetti offrono l'opportunità a chiunque, indipendentemente dalle proprie condizioni, di partecipare attivamente alla vita della comunità.

Attraverso queste esperienze, si creano spazi di incontro e scambio dove ciascuno può offrire il proprio contributo e ricevere in cambio nuove relazioni e opportunità. In questo modo, si favorisce un circolo virtuoso in cui tutti possono sentirsi parte di un progetto comune e contribuire alla creazione di una città più equa, inclusiva e sostenibile. Un aspetto fondamentale di queste iniziative è la possibilità per tutti, comprese le persone più vulnerabili, di accedere a iniziative e opportunità in modo non stigmatizzante. Partecipando attivamente alla vita della comunità, tutti possono sentirsi valorizzati e contribuire a costruire un futuro migliore per sé e per gli altri.

5.3. Obiettivi

L'obiettivo principale dell’azione "Costruire comunità e legami nella città" è rafforzare il tessuto sociale della comunità, attraverso la promozione di pratiche sostenibili e di scambio. Si mira a creare una rete di relazioni e iniziative che valorizzi le risorse locali, favorisca l'inclusione sociale e contribuisca alla costruzione di una città più equa e sostenibile.

Nello specifico, si intendono raggiungere i seguenti obiettivi:

> Aumentare la partecipazione attiva dei cittadini. Coinvolgere un numero sempre maggiore di persone nelle attività di comunità, promuovendo un senso di appartenenza e responsabilità condivisa.

> Favorire lo scambio e la condivisione. Creare spazi e opportunità per lo scambio di beni, servizi e conoscenze, promuovendo una cultura della condivisione e della collaborazione.

> Ridurre lo spreco e promuovere la sostenibilità. Incentivare pratiche di riciclo, riuso e riparazione, contribuendo alla riduzione dell'impatto ambientale e alla valorizzazione delle risorse.

> Promuovere l'inclusione sociale. Coinvolgere attivamente le persone più vulnerabili, offrendo loro opportunità di partecipazione e valorizzazione delle loro competenze.

> Sviluppare competenze. Organizzare laboratori e corsi di formazione per trasmettere conoscenze e competenze utili alla vita quotidiana e alla partecipazione alla comunità.

> Creare spazi di aggregazione. Realizzare spazi fisici e virtuali dove le persone possano incontrarsi, condividere esperienze e costruire relazioni.

5.4. Attività

5.4.1. AVVIO E CONSOLIDAMENTO

> Eventi di scambio: organizzare regolarmente eventi di baratto e swap party per creare un primo nucleo di partecipanti attivi e promuovere lo spirito di comunità.

> Laboratori: offrire laboratori di sartoria di base e rammendo aperti a tutta la comunità.

> Biblioteca degli oggetti: sviluppare un piccolo sistema di prestito di oggetti di uso comune, come utensili da cucina o giochi per bambini.


5.4.2. AMPLIAMENTO E DIVERSIFICAZIONE

> Creazione di spazi condivisi: identificare e allestire spazi nei quartieri per ospitare le iniziative di scambio dando loro maggiore continuità, stringendo alleanze con spazi e presidi già esistenti, come ad esempio i Punti di Comunità.

> Ampliamento dei laboratori: aumentare l'offerta dei laboratori, introducendo corsi di lingua italiana per stranieri, laboratori informatici di base e altri percorsi che rispondano a esigenze pratiche degli abitanti, soprattutto dei più vulnerabili.

> Espansione della biblioteca degli oggetti: replicare l’esperienza della biblioteca in altri quartieri.


5.4.3. CONSOLIDAMENTO E SVILUPPO

> Eventi emblematici: organizzare eventi di riuso e riciclo per promuovere l'integrazione e lo scambio e raggiungere pubblici differenziati, come ad esempio giornate di raccolte mensili di ingombranti.

> Laboratori specializzati: offrire laboratori più specializzati, come riparazione di biciclette, riparazione di piccoli elettrodomestici, creazione di oggetti artigianali con materiali riciclati.

> Creare una connessione tra le diverse biblioteche degli oggetti, anche prefigurando un servizio di interprestito.

5.5. Risultati attesi e impatti trasformativi

L’azione messa in campo porterà a una serie di benefici tangibili per la comunità. Attraverso la creazione di una rete di relazioni e di iniziative, si prevede di migliorare la qualità della vita dei cittadini, rafforzando il senso di appartenenza e promuovendo uno sviluppo più sostenibile del territorio. In particolare si attendono i seguenti impatti:

> una comunità più coesa e solidale, attraverso un aumento del senso di appartenenza e della fiducia reciproca tra i cittadini;

> uno sviluppo di competenze e conoscenze utili alla vita quotidiana e alla partecipazione attiva alla comunità;

> un modello di sviluppo più sostenibile costruendo una città più equa e sostenibile attraverso la partecipazione attiva dei cittadini e la diffusione di pratiche del riciclo.

6. Azioni trasversali: comunicazione e governance

Il progetto prevede due azioni trasversali di sistema che sono necessarie per la sua sostenibilità: comunicazione e governance.

In un progetto che mira a valorizzare la ricchezza del territorio, dando visibilità alle molteplici attività, iniziative, servizi e alle organizzazioni e ai gruppi che li gestiscono, affinchè la cittadinanza possa conoscerli e partecipare allo sviluppo delle stesse, usufruendo e contribuendo in prima persona, diventa cruciale l’aspetto della comunicazione.

Al contempo un progetto che mira a creare una rete efficace ed efficiente tra tutte le realtà coinvolte nelle molteplici iniziative, attività e servizi di raccolta e distribuzione di oggetti, beni, vestiti e alimenti, richiede - per la sua complessità - una cura delle relazioni, una suddivisione di ruoli e responsabilità e una definizione chiara di una governance che accompagni e coordini l'insieme delle azioni e il corretto sviluppo del progetto.

6.1. Comunicazione: primi appunti per un’azione di promozione del progetto

Attraverso una strategia ben definita, l'azione di comunicazione intende non solo informare i cittadini sulle iniziative di raccolta e donazione, ma anche coinvolgerli attivamente, creando senso di appartenenza alla comunità e promuovendo comportamenti più sostenibili.
L'obiettivo è costruire una rete di comunicazione solida e pervasiva, che raggiunga cittadini, associazioni, enti pubblici e tutti coloro che sono interessati a partecipare.
Utilizzando una varietà di canali e strumenti, desideriamo rendere le informazioni facilmente accessibili e comprensibili per tutti.

In particolare, attraverso la comunicazione, si intende:

> accrescere la consapevolezza dei cittadini sulle iniziative di raccolta e donazione;

> incrementare il numero di partecipanti agli eventi di scambio e baratto;

> favorire la comunicazione tra gli addetti ai lavori;

> creare una brand identity forte e riconoscibile per il progetto.

Tra le attività che si possono prefigurare, si citano:

> Sviluppo di campagne di comunicazione integrate: dare avvio a campagne di comunicazione multi-canale (social media, sito web, volantini, eventi) con messaggi chiari e coinvolgenti.

> Creazione di contenuti informativi: produrre contenuti di qualità (infografiche, video, articoli) per spiegare in modo semplice e chiaro le modalità di partecipazione.

> Coinvolgimento figure di spicco locali: collaborare con figure influenti nel territorio per ampliare la diffusione dei messaggi e raggiungere nuovi target.

> Organizzazione di eventi partecipativi: organizzare eventi di sensibilizzazione e coinvolgimento, come laboratori, workshop e feste di quartiere.

Ci aspettiamo che le attività di comunicazione contribuiscano a:

> aumentare la partecipazione attiva dei cittadini alle iniziative di economia circolare;

> rafforzare il senso di comunità e la coesione sociale;

> promuovere comportamenti più sostenibili e rispettosi dell'ambiente;

> creare un modello replicabile per altre realtà territoriali.

6.2. Governance: ipotesi per la costruzione del partenariato e della rete di progetto

L'azione governance si concentra sulla creazione di un sistema di governance solido e partecipativo per la gestione della rete di raccolta e distribuzione di alimenti, vestiti e oggetti a Parma. L'obiettivo principale è quello di superare la frammentazione e l'autoreferenzialità delle diverse realtà che operano sul territorio, promuovendo una cultura di collaborazione e condivisione.

Si ipotizza un partenariato composto da un gruppo ristretto di soggetti che candida il progetto e da una rete di progetto più ampia, formata da tutti i soggetti coinvolti nella mappatura. Il gruppo ristretto di soggetti del partenariato potrebbe essere composto da enti e realtà di secondo livello, ossia organizzazioni che raggruppano al loro interno numerosi enti.

L’ente capofila dovrà agire il ruolo di coordinatore generale della rete, facilitando la comunicazione, la collaborazione e la risoluzione di eventuali problemi. Il capofila si assicurerà che le attività siano svolte in modo coordinato ed efficiente, in linea con gli obiettivi del progetto.

I Partner contribuiranno, attraverso le cabine di regia, a coordinare il progetto, curando le specifiche azioni. La cabina di regia si doterà di strumenti agili per favorire confronto, condivisione, riflessione, e momenti di apertura alla rete allargata.

Si prevede infatti che intorno al capofila e al partenariato, si costituisca una numerosa e ricca rete di attori, che collaboreranno attivamente alla realizzazione del progetto, mettendo a disposizione le proprie risorse, competenze e spazi: Enti del Terzo Settore (ETS), associazioni, parrocchie, imprese, operatori commerciali, scuole, gruppi informali di cittadini.

7. Allegati

Si allega al presente progetto il Documento di restituzione esito degli incontri ideativi nei quartieri realizzati nel mese di giugno 2024 e che rappresenta il documento da cui il presente progetto ha preso spunto.

In basso, in questa pagina, il documento da scaricare.

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